Il Primitivo di Manduria è un vino che ama il mare e, per questo motivo, le uve di questo vitigno sono le prime a esser vendemmiate. Hanno la giusta fretta, mai ansiosa ma frutto del percorso della natura che lo circonda, e maturano nella seconda metà di agosto regalando acini di colore nero intenso, dolci e gustosi. Quello che un tempo era chiamato, proprio per questa peculiarità, Primaticcio, dal latino Primativus, nel tempo cambia e diviene Primitivo. Ma il mutamento riguarda solo il nome, non lo spirito!
Storia di un vino antico
Il Primitivo, che possiamo considerare il più diretto erede dell’antico merum, il vino storico per eccellenza della Puglia, ha goduto nell’ultimo ventennio di un successo enorme, che ha trainato sull’altare dei rossi del Sud più apprezzati anche i suoi “cugini” – il Negroamaro, il Salice Salentino e il Nero di Troia – a dimostrazione di una cultura enologica autoctona letteralmente rinata negli ultimi trent’anni, con la riscoperta di vitigni in passato solitamente utilizzati per tagliare vini di alta caratura, e oggi invece vinificati in purezza.
Un vero ritorno di fiamma per il vino delle Terre di Puglia che nei secoli, seppur in una forma di certo più acerba di oggi, aveva allietato tra gli altri il palato di Lorenzo il Magnifico, che lo serviva ai simposi d’onore, e di molti dogi veneziani durante i fasti della Repubblica Serenissima.
Il clima favorevole al vitigno
Il Primitivo è uva piuttosto esigente: vista la sua sensibilità sia ai lunghi periodi di siccità che all’eccessiva umidità, necessita di un clima secco e caldo, con piogge intense ma brevi, in modo che l’acino possa asciugarsi in tempi brevi e restare asciutto e sano. Vitigno generoso e riconoscente, ricambia questa cura necessaria con una longevità notevole, che può arrivare anche agli ottant’anni e oltre su alcune piante.
Il Primitivo, DOC dal 1974, deriva da frutti che crescono su terreni ricchi di argilla e calcare principalmente attorno al Comune di Manduria, spesso ubicati in prossimità delle dune di sabbia del Mar Ionio: un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all’espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
Le caratteristiche del Primitivo
Classico vino da meditazione, decantato oltre che dai nobili anche da poeti e scrittori, il Primitivo all’assaggio è caldo, morbido, strutturato e di buona persistenza; sul finale restituisce con chiarezza il gusto di amarene e prugne mature tale da ben accompagnarsi con arrosti, cacciagione e selvaggina, giungendo al top su salse e cibi piccanti. Invecchiato, invece, acquista corpo e spesso rotondità, nonché morbidezza mai stucchevole, per cui trova la sua perfetta collocazione in abbinamento con i dolci o con la pasticceria secca.
Il Primitivo è un rosso profondo, quasi impenetrabile, dai sentori speziati e di un intenso colore rosso rubino con sfumature violacee che tendono al granato. Un nettare ricco e dai toni profumati, freschi, non troppo tannici, che restituisce in un profilo olfattivo e di gusto quasi immaginifici tutta la memoria di una storia lunghissima.
La Strada Del Vino Doc Primitivo Di Manduria
A dimostrazione di ciò, la Strada Del Vino Doc Primitivo di Manduria muove dalla costa ionica tarantina per spingersi nell’entroterra lambendo la zona settentrionale della penisola salentina, lungo un territorio ricco di testimonianze storiche, culture e tradizioni.
Partendo da Taranto, la “città dei due mari” il viaggio, da fare con la giusta lentezza per permettere di apprezzarne ogni istante e dettaglio, vi condurrà alla scoperta dello straordinario paesaggio ricamato da muretti a secco, rivestito di ulivi e vigne, che ovunque profuma di mare e di buono. Seguendo il richiamo di questo vino che incanta si arriva a Fragagnano, Sava, e infine a Manduria, la città del Primitivo, ma anche una delle più importanti località della Messapia. Oltre ad Avetrana, l’ultimo paese in provincia di Taranto che merita una visita per i monumenti architettonici che per le numerose “grave” e grotte, la Strada del Vino Primitivo di Manduria si estende anche a tre paesi in provincia di Brindisi: Erchie, Torre Santa Susanna e Oria, antica capitale dei Messapi, con il suo profilo fatto di torri, cupole e case arroccate sulla collina, e con il suo centro storico che custodisce gioielli quali il Castello Svevo, la Basilica Concattedrale e il Palazzo dei Missionari.
Primitivo di Manduria, il vino che ama il mare si diceva, ma anche il vino che nasce vicino al mare e porta dentro di sé i sapori delle onde dello Ionio, che aggiungono mineralità, sfumature e fascino a quello che altrimenti risulterebbe un vino troppo pieno e strutturato. Grazie alla carezza del mare, il Primitivo invece si sviluppa con stile, grazia e bellezza affinando gli spigoli nel suo viaggio. Se lo seguite vi insegnerà la delizia dell’armonia con la natura, il vento e la salsedine. Tutta in un calice.
Credit photo: Andrea Fistetto – wikipedia.org