Sicilia: alla scoperta dei borghi siciliani dove è stato girato “Il Padrino”
La saga de “Il Padrino”, nei tre capitoli diretti da Francis Ford Coppola, non rappresenta solamente il grande capostipite del genere gangster, ma, negli anni, è diventato un’icona globale dell’industria cinematografica. Il primo kolossal, uscito nel 1972, ha sbriciolato tutti i record d’incasso precedentemente registrati, regalando così una seconda vita alla Paramount Pictures che, al tempo, si trovava in palese difficoltà economica. Grazie alla qualità delle scelte stilistiche, alla sapiente regia e alla magistrale sceneggiatura (scritta in collaborazione con Mario Puzo), il regista italo-americano è stato consacrato per sempre nel firmamento hollywoodiano. Insieme al lui, anche attori emergenti del calibro di Al Pacino, Robert Duvall, Diane Keaton, Talia Shire e James Caan, hanno riscosso il meritato riconoscimento planetario e avviato così la loro scintillante carriera.
L’itinerario attraverso i borghi siciliani de “Il Padrino”
I lungometraggi raccontano da vicino la storia della famiglia siciliana “Corleone”, il cui padrino, Vito Corleone (Marlon Brando) diventa, dopo anni dediti principalmente all’organizzazione di bische clandestine, estorsioni, benevolenze e racket sindacali, il più potente tra i cinque capi-mafia italo-americani della città di New York.
La Grande Mela fa perciò da sfondo a gran parte delle riprese; tuttavia, in alcune parti della saga, la scena si sposta nella nostra favolosa e assolata Sicilia. Nel primo capitolo, ad esempio, durante l’esilio cautelativo di Michael Corleone (Al Pacino), l’erede della famiglia mafiosa viene accolto e protetto da una famiglia di Corleone, paese natale del boss Vito. In realtà, è bene precisare che Corleone, comune realmente esistente nella provincia di Palermo, non verrà mai immortalato nelle pellicole dirette da Coppola: la produzione decise infatti di effettuare le riprese italiane presso alcuni borghi tra le provincie di Messina e Catania, giudicati sia più autentici e veraci sotto un profilo estetico sia più funzionali in termini logistici. Alcuni degli stessi luoghi sono stati poi utilizzati a più riprese anche nei due sequel.
La residenza in cui abita Michael, è il Castello degli Schiavi (SP71i, 10, 95013 Fiumefreddo di Sicilia CT). Questo gioiello del barocco rurale siciliano, viene ripreso non solo nel primo film, ma anche nei successivi capitoli della saga. Il suggestivo edificio del ‘700, che gode di un ampio cortile, è oggi in uno stato di schietta e affascinante decadenza. La magione è stata utilizzata come set anche nel 1968 da Pier Paolo Pasolini per il suo film “L’orgia”, e, nel 1998, da Franco Battiato per il video musicale del singolo: “Shock in My Town”. Nonostante la villa-castello venga utilizzata principalmente come sito esclusivo per eventi e matrimoni, prenotando con largo anticipo, la visita, fortemente raccomandata, rimane comunque possibile.
La campagna siciliana come sfondo per le passeggiate del boss
Per vivere e respirare i profumi della terra che diede i natali ai suoi genitori, il giovane Michael, sempre scortato da due fedeli “picciotti”, intraprende lunghe passeggiate nella campagna siciliana. In una famosa sequenza, in lontananza, alle spalle del protagonista, viene immortalato il profilo di un delizioso borgo abbarbicato in cima ad una brulla collina. Si tratta del comune di Motta Camastra (98030 ME), il cui incanto rapì tanto il regista da farlo propendere per inserirlo, seppur fugacemente, nella sua opera in rappresentanza del paese di Corleone. Se si ha l’intenzione di recarsi in questo borgo, si raccomanda di soffermarsi nella visita delle vicine Gole dell’Alcantara, splendido canyon naturale scavato dall’acqua (in questo luogo, Matteo Garrone ha ambientato una sequenza del suo “Il racconto dei racconti – Tale of Tales” del 2015, vincitore di ben sette David di Donatello).
Il bar e la chiesa di Savoca: dove si conobbero e poi sposarono Micheal e Apollonia
Presso il comune di Savoca, in provincia di Messina, sono state girate, nel primo film del 1972, due scene emblematiche. Michael, stregato dalla bellezza di Apollonia, una ragazza del luogo appena intravista durante una camminata, chiede con fermezza al padre della giovane il permesso di poter uscire con lei. L’intera sequenza si svolge presso l’ormai leggendario “Bar Vitelli” (Piazza Fossia, 7, 98038 Savoca ME), che, nella finzione scenica, è di proprietà del padre di Apollonia. Ancora oggi perfettamente in funzione, il bar-gelateria propone colazioni estive a base di deliziose granite al limone accompagnate dalle tipiche brioche dolci. La parte esterna è stata preservata quasi interamente per la felicità di tanti turisti che possono così provare il piacere di accomodarsi laddove lo stesso Al Pacino si è seduto durante la scena; al suo interno, invece, il locale nasconde alcuni cimeli e foto originali della pellicola che lo ha reso celebre in mezzo mondo. Nella “Chiesa di San Nicolò” (Via S. Nicolò, 4, 98038 Savoca ME), i due giovani, dopo essersi frequentati un po’, convolano finalmente a nozze. Coppola girò una lunga sequenza unica che riprende gli sposi prima sul portale della chiesa barocca, poi sul sagrato mentre vengono festeggiati dagli invitati con il lancio del riso e, infine, mentre scendono verso il paese lungo la panoramica e acciottolata via San Nicolò.
Forza d’Agrò: ultimo luogo scelto per il tour dei borghi siciliani de “Il Padrino”
Ultimo borgo siciliano reso celebre dalla saga de “Il Padrino” è il comune di Forza d’Agrò, sempre in provincia di Messina. Presso il sagrato della veneranda “Cattedrale di Maria S.S. Annunziata e Assunta” (Via SS Annunziata, 8, 98030 Forza d’Agrò ME), il regista italo-americano ha girato almeno una sequenza in tutti e tre i volumi della saga. Nel primo film, si vede Al Pacino, sempre accompagnato dai due inseparabili gorilla, camminare da destra a sinistra tra il fuoco della cinepresa e il Duomo del 1400. Nel sequel del 1974, il giovanissimo Vito Corleone viene fatto scappare di notte nascosto su un carretto che, lungo il percorso, passa anche dallo spiazzo deserto di fronte alla chiesa. Infine, nell’ultimo capitolo del 1990, il protagonista, in compagnia della ex-moglie Kay Adams (Diane Keaton), racconta la sua esperienza vissuta in Sicilia anni addietro, osservando contestualmente una coppia di sposi festeggiare sul sagrato. Il giro della coppia termina nella piazza che si apre appena oltrepassato l’Arco Durazzesco, nello spiazzo adiacente la “Chiesa della SS Trinità e Convento Agostiniano” (Via Vanellazza, 80, 98030 Forza d’Agrò ME): dopo aver assistito ad uno spettacolo di strada di “pupi” siciliani i due si lasciano andare in un ballo lento sulle note di una musica locale.