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Un viaggio attraverso le location dei cult movies della commedia italiana ambientati a Milano, raccontate da Ivan Tronconi.

Salvatores e la scelta di Milano per “Marrakech Express” e “Happy Family”

Partiamo con Gabriele Salvatores: ufficialmente nato a Napoli, ma milanese di adozione, in diversi suoi capolavori ha reso omaggio alla metropoli lombarda. Nel suo film d’esordio “Kamikazen – Ultima notte a Milano” (1987), liberamente ispirato al dramma Comedians di Trevor Griffiths, i sei cabarettisti protagonisti della storia, sono ripresi in diversi punti della città. In particolare, Paolo Rossi, alias Walter Zappa, svalvolato impiegato delle ferrovie dello Stato, è seguito dalla telecamera durante parte del suo turno di lavoro presso la Stazione Centrale, anche nel momento in cui gareggia contro un collega in una corsa su muletti sulla banchina adiacente al binario uno. Nel road-movie “Marrakech Express” (1989), i tre amici, il Ponchia (Diego Abatantuono), Marco (Fabrizio Bentivoglio) e Paolino (Giuseppe Cederna), si incontrano dopo anni nei giardini di Palestro (oggi intitolati a Indro Montanelli), sulle panchine alle spalle del planetario. Il viaggio in direzione della città marocchina, a bordo di un fuoristrada “accrocchiato”, parte proprio da Milano, e, all’alba di una grigia giornata invernale, i tre si vedono percorrere il ponte della Ghisolfa per uscire dalla città in direzione autostrade.

Infine, una delle sue più recenti commedie, “Happy Family” (2010), è stata girata interamente nel capoluogo meneghino. In questa brillante commedia passano via via in rassegna: la Basilica di Sant’Ambrogio, quella di Sant’Eustorgio, le torri degli edifici siti in Piazza Piemonte tra viale Sardegna e via Washington, l’ormai dismesso Ponte degli Artisti che collega la stazione di porta Genova a via Tortona e l’incrocio tra via San Marco e via Castelfidardo in cui avviene lo scontro tra il protagonista, Ezio (Fabio de Luigi), e Anna (Margherita Buy).  La pasticceria dove Ezio acquista lo zuccotto per la cena di compleanno di Vincenzo (Fabrizio Bentivoglio) è, come pubblicizza egli stesso, la Pasticceria Cucchi, situata in Corso Genova 1; quel dolce, quando si è ospiti, sembra essere sempre un dono appropriato, perché: “anche se hanno il dolce, posso sempre dire… si, ma assaggiate questo zuccotto, che è la cosa più buona del mondo!”. Infine, l’inconfondibile palazzo neoclassico davanti al quale Ezio e Caterina (Valeria Bilello), pianista affermata, si baciano dopo la sua esibizione a teatro, è la Villa Reale di Via Palestro.

Aldo, Giovanni e Giacomo e le commedie ambientate a Milano, tra ironia e profondità

Proseguiamo il racconto sui cult movies della commedia italiana parlando di Massimo Venier, nato a Varese, ma anch’egli milanese di adozione, da anni lavora con grande sapienza e genialità dietro le quinte di grandi successi televisivi (come Mai dire Goal insieme alla Gialappa’s Band) e commedie cinematografiche che hanno sbancato i botteghini. Grazie alla regia fluida e al brillante stile di scrittura, è stato capace di valorizzare l’immenso talento artistico di molti attori comici. Nel matrimonio professionale di fine anni Novanta con il trio, Aldo, Giovanni e Giacomo, ha portato alla luce capolavori assoluti del genere come: “Tre uomini e una gamba” (1997), “Così è la vita” (1998) e “Chiedimi se sono felice” (2000). Parte delle sequenze di questi film sono state ambientate a Milano. Contrariamente a quanto viene fatto credere, nel tragicomico road-movie all’italiana, Tre uomini e una gamba, in cui numerose e devastanti battute sono diventate idiomi comuni e ancora terribilmente attuali, appare nel film solamente l’Alzaia Naviglio Grande, quando, i tre amici, si spostano idealmente da casa di Aldo (in realtà a Roma) al luogo dove ritireranno la preziosa scultura di legno, a forma di gamba, realizzata dal noto scultore Garpez. Vie, piazze e luoghi storici del capoluogo Lombardo trovano invece molto più spazio nelle altre due pellicole sopra citate.

Le location meneghine di “Così è la vita” e “Chiedimi se sono felice”

In Così è la vita, il carcere in cui Aldo sconta la sua pena, è proprio San Vittore, le cui mura appaiono chiare nel film. Inoltre, il trio viene inquadrato davanti al portone di Casa Candiani, palazzo ottocentesco di Milano in stile eclettico, sito in Via Matteo Bandello 20, proprio di fronte all’angusta struttura penitenziaria. Quando l’agente Catanìa (Antonio Catania), insulta un militante comunista per procurarsi qualche livido, si trova nell’area pedonale di via Cesare Cesariano, all’altezza di via Luigi Canonica. In Chiedimi se sono felice, mentre Giovanni fa il mimo nella vetrina del Coin di piazza cinque giornate, Aldo, impegnata comparsa nelle opere teatrali, parcheggia la bici nella laterale via dei Filodrammatici, per entrare dall’ingresso posteriore, al Teatro alla Scala. La location più emblematica e memorabile della delicata commedia, è però Piazza dei Mercanti, in cui, i tre scapestrati amici, organizzano partite di basket contro i ghisa impegnati nel turno di notte.

Le scene de “Il ragazzo di campagna” e “È arrivato mio fratello” con Renato Pozzetto

Concludiamo la carrellata sui cult movies della commedia italiana ambientati a Milano con Castellano e Pipolo: una produttiva coppia di registi e sceneggiatori formata da Franco Castellano e Giuseppe Moccia. Insieme hanno concepito commedie transgenerazionali, molte delle quali girate a Milano e dintorni, passate per sempre alla storia. Su tutte, si possono ricordare due sensazionali film interpretati dal magnifico Renato Pozzetto, quali “Il ragazzo di campagna” (1984) e “È arrivato mio fratello” (1985). Dopo aver deciso di lasciare la vita di campagna, Artemio (Renato Pozzetto), decide di trasferirsi in città a bordo del suo trattore. Ovviamente, l’eccessivo ingombro del mezzo paralizza il traffico del centro città; il contadino, viene perciò fermato dalla polizia stradale, in Corso Vittorio Emanuele, all’altezza di Piazza San Carlo. Artemio è costretto ad abbandonare il mezzo agricolo e avviarsi a piedi nella vicina Piazza San Babila, ma, anche nella storica piazza, l’impatto con il traffico della metropoli “tentacolare”, risulta del tutto sfavorevole. Ultima iconica location de Il ragazzo di campagna girata in città, è Piazza Sant’Eustorgio, luogo in cui il protagonista si incontra con il cugino Severino Cicerchia (Massimo Boldi), il quale, nonostante si fosse trasferito a Milano da molti anni, viene comunque riconosciuto dal parente solamente “dalla voce!”. Nell’altro cult-movie della premiata ditta Castellano e Pipolo, È Arrivato mio Fratello, il sempre esilarante Renato Pozzetto si sdoppia per recitare la parte dell’impacciato professor Ovidio Ceciotti e del fratello gemello Raffaele Ceciotti, in arte Raf Benson, cabarettista e truffatore qualificato.

I locali della Milano da bere in “È arrivato mio fratello”

Il Pavone Blu, locale notturno in cui l’artista si esibisce, è l’attuale God Save The Food – Brera, in Piazza del Carmine, bar-ristorante assai rinomato fra i locali della movida milanese. Altro locale immortalato nella pellicola, il famoso e inossidabile Bar Magenta, in Via Giosuè Carducci, in cui, il fratello malandrino si fa arrostire una mano da un malavitoso. Nelle vicinanze, anche Santa Maria delle Grazie, sito patrimonio dell’umanità dell’Unesco, insieme con l’affresco del Cenacolo di Leonardo da Vinci, appare molto chiaramente in una sequenza della commedia.

Se vuoi leggere la prima parte dell’articolo sui cult movies della commedia italiana ambientati a Milano:

https://stendhapp.com/milano-e-il-cinema-le-location-dei-film-piu-famosi/

autore: Ivan Tronconi